Premessa

Voglio premettere che questo è un diario totalmente personale, non sono qui per fare politica, sparare sentenze, emettere verdetti o convincere qualcuno di qualcosa.
Ho intrapreso questa strada , quella di diventare una vegetariana e futura vegan, per questioni personali. Quello che riporterò qui sono solo le mie esperienze, quello che provo, che vivo e sento, convivendo con questa nuova scelta di vita.
Tutto quello che scriverò, verrà sempre scritto in chiave ironica, da come si può già dedurre dal titolo.

Buona lettura!

domenica 27 aprile 2014

Il secondo giorno: Papille gustative demotivate!

Il secondo giorno, ero pronta più che mai a salvaguardare le mie papille gustative, cucinando qualcosa di appetitoso e volevo cominciare sin dalla colazione.
Vi ricordate la pastella del giorno prima che avevo utilizzato per i pankcakes? Beh, ne era rimasta un po’, e nonostante il prodotto finale non fosse stato quello desiderato, l’avevo conservato in frigo per riprovarci (ho la testa abbastanza dura!), questa volta però, cuocendolo nel microonde, per sperare che il risultato fosse un bel tortino o qualcosa simile ad un plumcake.
Poteva mai riuscire? Ovviamente no! Metto a cuocere il composto in una ciotola per 10 minuti. Non l’avessi mai fatto! Il risultato mi ha riportata nel passato, mi ha fatto ricordare quando a 10 anni, utilizzavo il Dolce Forno e preparavo quelle “meravigliose” tortine al cioccolato che avevano mille funzioni, essendo adatte come suole delle scarpe, come frisbee, come ammortizzatore, come sottopiatto, tranne quella di essere un alimento commestibile! Era talmente gommoso che non riuscivo a tagliarlo, così come una vera donna di neanderthal sa fare, l’ho agguantata e morsa con aggressività! Sicuramente il mio stomaco sarà stato impegnato tutta la mattinata a digerire quel mattoncino lego in versione “morbida”, il tutto accompagnato da mezza latte di soia con orzo per mandare giù il malloppone!


Il pranzo? Decisamente una svolta! Per andare sul sicuro, visto che lo preparavo anche per mia madre, ho fatto una zuppa di farro e fagioli al pomodoro, totalmente vegan, che è risultata così gustosa da essere piaciuta persino a mia nipote che solitamente è abbastanza schizzinosa! (Se qualcuno volesse la ricetta, basta chiedere. È facilissima!).


Per cena, mi sono risparmiata la cucina, si, anche questa volta, mangiando una bella pizza, ovviamente senza carne e pesce, però la mozzarella c’era! Ecco, forse questa è la cosa che un giorno mi mancherà di più, la mozzarella, io sono campana e qui è davvero ottima. Se uno vivesse altrove, sicuramente potrebbe rinunciarci, ma è inutile dirlo, il sapore è buono! Maledette papille gustative!


Cambiare alimentazione dopo 30 anni di vita credo che sia complicato proprio per questo, per i sapori che uno deve abbandonare. Non perché i nuovi cibi, non siano altrettanto buoni o saporiti, ma perché è come si è stati cresciuti ed educati e soprattutto abituati.
E’ come se stessi mettendo sotto sforzo le mie papille gustative, perché credo che siano loro che risentano di più di questa alimentazione: Le sento un po’ depresse, stanche e demotivate, quando assaggio qualcosa di nuovo, sono così entusiasta e galvanizzata, ma loro sono sempre restie, lì ferme, diffidenti, si ritraggono invece di fare il loro lavoro e mandare input positivi al cervello! Confido che col tempo si abitueranno a questo nuovo regime alimentare e sono sicura che alla fine mi ringrazieranno!

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