Il primo
giorno da vegetariana avevo deciso di iniziare la colazione con una ricetta
vegan di pancakes presa da internet, la ricetta per prepararli richiedeva: farina,
zucchero, lievito in polvere, sale, latte di soia e olio vegetale; la cuoca in
questione affermava che non avevano nulla da invidiare con quelli normali fatti
con uova, latte e burro.
Volevo
trattarmi bene, lo so, ma psicologicamente, anche se ero fortemente motivata,
volevo pre-coccolarmi. I pancakes normali, li avevo già fatti in passato e mi
erano sempre usciti buonissimi per cui, non correvo rischi, mi sentivo sicura e
le mie papille gustative erano già entusiaste di provare questa nuova versione.
Preparo la
pastella, inizio a cuocere il primo, sembrava tutto ok all’inizio, quando ad un
certo punto vado per girarlo ma l’impasto si era clamorosamente attaccato al
padellino e con tutta la paletta non sono riuscita a salvare la rotondità del
pancakes che anzi si è tutto accartocciato e devastato.
“Va beh!” penso io “Mi rifaccio col secondo.”. Prendo un secondo mestolo lo verso sul padellino, ma nemmeno questa volta il risultato è quello desiderato.
Forse le dosi sbagliate? Forse poco olio nel padellino?
Fa niente, andrà meglio la prossima volta, anche se devo ammettere che se visivamente faceva letteralmente schifo, ma il sapore, con lo sciroppo d’acero, non era malvagio!
“Va beh!” penso io “Mi rifaccio col secondo.”. Prendo un secondo mestolo lo verso sul padellino, ma nemmeno questa volta il risultato è quello desiderato.
Forse le dosi sbagliate? Forse poco olio nel padellino?
Fa niente, andrà meglio la prossima volta, anche se devo ammettere che se visivamente faceva letteralmente schifo, ma il sapore, con lo sciroppo d’acero, non era malvagio!
Arriva l’ora
di pranzo e decido di cucinare il miglio, acquistato precedentemente per le sue
proprietà benefiche per unghie e capelli, che ancora non avevo provato. La ricetta
per condirlo, l’ho inventata io sul momento, per la preparazione del miglio
avevo trovato una ricetta su internet.
Inizio la
cottura del miglio e leggo che prima di cuocerlo con l’acqua conviene tostarlo
in padella per qualche minuto con l’olio, sinceramente mi sembrava strano, date
le piccole dimensioni del cereale, non so, ma alla fine non avendolo mai
cucinato, non mi sono posta il problema più di tanto e mi sono fidata.
A casa: la
curiosità!
Tutti mi
guardavano come un’aliena.
Mio fratello faceva avanti e indietro dalla cucina continuando a chiedermi plurime volte: “Che fai, cucini brasiliano?”, ed io: “No, è cucina vegetariana!”; mia madre, guardava un po’ perplessa ma incuriosita aveva deciso di mangiare anche lei questo piatto; mio padre, invece, era totalmente disinteressato alla cosa, visto che ogni qualvolta non cucino qualcosa di tradizionale o comunque appartenente alla cucina mediterranea, lo considera una schifezza.
Arriva il verdetto metto il piatto a tavola, in passato avevo fatto il cous cous con le verdure ed era venuto bene, ed io, avevo un po’ questa idea del miglio, come se fosse una sorta di cous cous, solo che nel tostarlo, aveva assunto un sapore simile a quello del pop corn e quindi il risultato finale, era commestibile, ma dire buono era un parolone.
Per fortuna che mi sono rifatta con una cotoletta di soia e patatine cotte al forno.
Mio fratello faceva avanti e indietro dalla cucina continuando a chiedermi plurime volte: “Che fai, cucini brasiliano?”, ed io: “No, è cucina vegetariana!”; mia madre, guardava un po’ perplessa ma incuriosita aveva deciso di mangiare anche lei questo piatto; mio padre, invece, era totalmente disinteressato alla cosa, visto che ogni qualvolta non cucino qualcosa di tradizionale o comunque appartenente alla cucina mediterranea, lo considera una schifezza.
Arriva il verdetto metto il piatto a tavola, in passato avevo fatto il cous cous con le verdure ed era venuto bene, ed io, avevo un po’ questa idea del miglio, come se fosse una sorta di cous cous, solo che nel tostarlo, aveva assunto un sapore simile a quello del pop corn e quindi il risultato finale, era commestibile, ma dire buono era un parolone.
Per fortuna che mi sono rifatta con una cotoletta di soia e patatine cotte al forno.
Probabilmente
avrò tostato troppo il miglio, ma credo che la prossima volta non lo tosterò
per nulla e proverò direttamente a cuocerlo.
Come cena,
avevo promesso ai miei nipoti di portarli a mangiare la pita gyros al
ristorante greco (ovviamente la mia pita era vegetariana) , quindi sono stata
ben contenta di stare lontana dai fornelli e credo lo sia stata tutta la
famiglia a giudicare dalle espressioni fatte a pranzo.
Resoconto
del primo giorno:
pensavo sinceramente meglio, forse mi ero sopravvalutata, forse avevo sottovalutato la preparazione delle pietanze, credendo che fossero più facili, forse devo solo abituarmi a tutto questo nuovo mondo, non lo so, ma come dice Rossella O-Hara:
pensavo sinceramente meglio, forse mi ero sopravvalutata, forse avevo sottovalutato la preparazione delle pietanze, credendo che fossero più facili, forse devo solo abituarmi a tutto questo nuovo mondo, non lo so, ma come dice Rossella O-Hara:
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