Premessa

Voglio premettere che questo è un diario totalmente personale, non sono qui per fare politica, sparare sentenze, emettere verdetti o convincere qualcuno di qualcosa.
Ho intrapreso questa strada , quella di diventare una vegetariana e futura vegan, per questioni personali. Quello che riporterò qui sono solo le mie esperienze, quello che provo, che vivo e sento, convivendo con questa nuova scelta di vita.
Tutto quello che scriverò, verrà sempre scritto in chiave ironica, da come si può già dedurre dal titolo.

Buona lettura!

sabato 26 aprile 2014

D-DAY


“Vegetariani e Vegani si può! Vegetariani e Vegani è bello! Diventa vegetariano o vegano, la vita non ti cambierà per nulla, anzi migliorerà! Guarda, io mangio di tutto!”

COL CAZZO!

Ok è vero, nessuno mi ha costretta a fare questa scelta, ma credere ed affermare che non ci sia alcuna difficoltà, almeno nell’iniziare, è veramente da stronzi, soprattutto per chi non vive in grandi metropoli come New York dove trovi di tutto, anche il distributore automatico di cupcake freschi per cani!
Di mio posso considerarmi già fortunata perché abitando in una città che fa provincia (si contano circa 140.000 abitanti), qualche negozio bio, vegetariano e vegano c’è, ed anche i supermercati hanno dei timidi espositori di prodotti 100% vegetali (sorvoliamo ora sui prezzi).
Certo frutta e verdura si vendono ovunque, quindi non ci sono di questi problemi, ma roba tipo tofu, seitan, prodotti a base di soia, latte vegetale et similia, non sono facilissimi da reperire e la scelta è davvero limitata anche per i vari marchi che producono questi prodotti.
Cambiare stile di vita non è semplice come andare dal parrucchiere e dire: “Sgiampierrrrr vorrei delle mescccc con tonalità dal giallo ocra a quello canarino con colpi di luce fotonica!” e dopo un paio d’ore da un colore castano chiaro, te ne esci con delle meches arcobaleno come se a “Sgiampier” fossero diventato improvvisamente daltonico e schizofrenico nello stesso momento.

No, cambiare stile di vita alimentare è difficile per vari fattori che pian piano esporrò, da qualche parte, però, bisognerà pur iniziare, così il giorno che ho preso questa decisione sono andata tutta fomentata e convinta al supermercato vicino casa mia, per comprare tutto quello che ritenevo idoneo al mio nuovo regime alimentare!
Mentre percorrevo la strada da casa al supermercato, mi facevo forza, mi auto incoraggiavo, ripetendomi che era la scelta giusta, che nessuno avrebbe potuto fermarmi, che avrei fatto incetta di frutta e verdura e ad ogni passo che facevo, ero sempre più consapevole e convinta!
Giunta al supermercato, arrivo nel settore ortofrutticolo e mi ritrovo incredibilmente il DESERTO:




il giorno che mi ero decisa ad iniziare la nuova vita, era un prefestivo ed il supermercato era quasi in chiusura, avevano comprato TUTTO, non scherzo, erano rimaste due melanzane trapassate e dei piselli che costavano al kg quanto l’oro. Demoralizzata, decido di andare nel reparto latte e lì trovo latte di soia, di riso e di mandorle, opto per un latte di soia biologico. Passo poi per il banco frigo ed incredibile!!! Trovo del tofu, seitan affumicato e yogurt di soia (mi è sembrato per un attimo di essere a New York City a prendere i cupcake per il mio cane!), ne prendo uno per tipo e mi dirigo ai cereali dove prendo farro e orzo, dopodiché mi inizio a guardare intorno tra gli scaffali, cercando di capire cosa potevo comprare ancora e vedo carne e derivati animali ovunque! Mi sentivo persa, circondata da scaffali pieni, da cui non potevo prendere quasi nulla, come in una piazza dove tutti ascoltano Gigi d’Alessio con le casse a palla e tu hai un lettore mp3 cinese ed ascolti timidamente i Beatles.
Inerme dinnanzi a tutto ciò, prendo la salsa di soia che sono solita usare per condire le verdure cotte, la salsa tabasco (adoro il piccante!) e mi dirigo alla cassa, pago e torno a casa.


Nonostante tutto ero contenta, ero sempre dell’idea che stavo facendo bene e questa era la mia spinta nel continuare.

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